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Volontari Plastic Free tornano in azione in Giordania a tutela del deserto

02 April 2025

Dopo la missione dello scorso autunno, in cui sono state rimosse dall’ambiente oltre 3 tonnellate di plastica e rifiuti, tornano in azione in Giordania i volontari di Plastic Free, la onlus ambientalista impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento e l’abuso di plastica, soprattutto monouso. Doppia iniziativa in aprile: domani, giovedì 3, si svolgerà una giornata di pulizia nel deserto del Wadi Rum, ad opera dei referenti Luisa Alesso e di Eqab AlZalabieh, beduino con un master in ecoturismo diventato referente Plastic Free. Insieme a volontari locali, saranno ripulite le zone più vulnerabili del deserto, quelle in concomitanza dei letti dei corsi d'acqua temporanei che si formano durante il periodo delle piogge. Queste zone, che si riempiono durante il loro corso, saranno liberate dai rifiuti di plastica accumulati.

 

Dal 22 al 25 aprile, in occasione della Giornata mondiale della Terra, si terrà una missione al confine con l'Arabia Saudita per ripulire l’ambiente dai rifiuti abbandonati dal turismo illegale.  La spedizione coinvolgerà Silvia Pettinicchio, coordinatrice dello sviluppo internazionale Plastic Free, Claudio Monnini (referente di Ceglie Messapica) e il referente giordano Eqab AlZAlabieh. Obiettivo ripulire l’ambiente dai rifiuti frutto del turismo illegale che periodicamente si accumulano creando vere e proprie discariche.

 

Si tratta di accampamenti temporanei che prevedono la macellazione e la consumazione di animali (ovini) attorno a falò per il divertimento dei turisti stranieri – racconta Pettinicchio – al termine di questi banchetti, però, nessuno pulisce e tutto quello che viene utilizzato resta nell’ambiente distruggendo un luogo così suggestivo e unico. Sono molto orgogliosa di tornare in Giordania, dopo la missione dello scorso autunno perché credo che ci sia ancora tanto lavoro da fare. In questa spedizione, poi, sarò accompagnata anche dai miei figli, volontari Plastic Free e amanti della natura, pronti a dare una mano”.

 

Insieme ai volontari della onlus, come è già accaduto durante il clean up di novembre, sarà fondamentale il supporto di volontari e referenti locali, ma saranno presenti anche alcuni delegati dell’Unione Europea in Giordania. “Plastic Free, da quando è nata, si pone obiettivi sempre più grandi. Perché l’ambiente è un bene globale da salvaguardare e proteggere. – racconta il presidente e fondatore di Plastic Free, Luca De Gaetano - Per questo, dopo un lungo lavoro durato quasi cinque anni, oggi siamo presenti in 35 Paesi e abbiamo raggiunto importanti risultati: circa 260mila volontari, oltre 1.200 referenti e 4,4 milioni di chili di plastica rimossi in quasi 8.000 appuntamenti di pulizia ambientale. Sappiamo che possiamo e dobbiamo fare molto di più. Per questo abbiamo deciso di andare oltre i confini nazionali”

 

Durante la pulizia ambientale dello scorso anno nel deserto del Wadi Rum, furono rimosse ben 3 tonnellate di plastica e rifiuti. Un risultato importantissimo che ha spinto Plastic Free a tornare, “armato” di guanti e sacchetti, per portare a termine una delle missioni internazionali più importanti e continuare a ripulire uno dei luoghi più belli del mondo.

 

È stata un’esperienza unica e totalizzanteracconta Pettinicchioma anche grande momento di riflessione sulle sorti del mondo. A novembre, con grande sorpresa, ci siamo trovati di fronte a un luogo che in teoria dovrebbe essere protetto e che invece era invaso da rifiuti plastici lasciati sia dai turisti che dalla popolazione locale. Non essendoci acqua potabile, infatti, persino i nomadi e i beduini utilizzano le bottigliette. Da qui la proposta di installare un sistema di filtraggio di acqua nel villaggio dell’area protetta su cui stiamo raccogliendo i fondi. Solo così si eviterebbero sprechi e inquinamento e i residenti avrebbero accesso illimitato a un bene prezioso come l’acqua”. 

 

Parte delle missioni sarà finanziata da una campagna di crowdfunding che servirà per coprire le spese per il noleggio dei mezzi, il trasporto, la benzina e l’acquisto dell'equipaggiamento necessario oltre al compenso per guide e autisti.

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